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Privacy

Il codice in materia di protezione dei dati personali (comunemente noto anche come codice della privacy) è una norma della Repubblica Italiana, emanata con il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, che razionalizza, semplifica e coordina in un "Testo Unico" tutte le precedenti disposizioni relative alla protezione dei dati personali.

  • In data 25 gennaio 2012 la Commissione Europea ha approvato la proposta di un regolamento sulla protezione dei dati personali[2], che andrebbe a sostituire, una volta definitivamente approvato, la direttiva 95/46/CE in tutti e 27 stati membri dell'Unione Europea, e in Italia andrà quindi a prendere il posto del D. lgs. 196/2003. Alcune delle novità del regolamento:

    • restano ferme le definizioni fondamentali, ma con alcune aggiunte (dato genetico, dato biometrico);
    • viene introdotto il principio dell'applicazione del diritto UE anche ai trattamenti di dati personali non svolti nell'UE, se relativi all'offerta di beni o servizi a cittadini UE o tali da consentire il monitoraggio dei comportamenti di cittadini UE;
    • si stabilisce il diritto degli interessati alla "portabilità del dato" (ad. es. nel caso in cui si intendesse trasferire i propri dati da un social network ad un altro) ma anche il "diritto all'oblio", ossia di decidere quali informazioni possano continuare a circolare (in particolare nel mondo online) dopo un determinato periodo di tempo, fatte salve specifiche esigenze (ad esempio, per rispettare obblighi di legge, per garantire l'esercizio della libertà di espressione, per consentire la ricerca storica);
    • sarà eliminato l'obbligo per i titolari di notificare i trattamenti di dati personali, sostituito da quello di nominare un Responsabile della protezione dei dati per le imprese al di sopra di un certo numero di dipendenti;
    • sarà introdotto il requisito della valutazione dell'impatto-privacy oltre al principio generale detto "privacy by design"[non chiaro];
    • sarà introdotto l'obbligo per tutti i titolari di notificare all'autorità competente le violazioni dei dati personali ("personal data breaches");
    • le autorità nazionali di controllo, dovranno assicurare indipendenza (in Italia il Garante per la Protezione dei dati personali) e saranno dotate più specificamente poteri (anche sanzionatori).

    Nel 2011 e 2012 alcuni decreti, poi convertiti in legge, hanno emendato il testo unico 196, in particolare abolendo alcuni passaggi burocratici (tipo il DPS) oppure le regole per le informazioni sensibili fornite spontaneamente mediante il proprio CV.